La melatonina può ridurre il rischio di tumore alla prostata
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La melatonina può ridurre il rischio di tumore alla prostata

La melatonina può ridurre il rischio di tumore alla prostata

Cancro alla prostata: la melatonina può ridurne l'insorgenza

Il livello di melatonina  può influenzare la probabilità di essere colpiti dal tumore alla prostata. Un’elevata concentrazione di quest’ormone, noto per i suoi effetti sulla regolazione dei cicli sonno-veglia, sembra infatti poter ridurre del 75% il rischio di sviluppare il cancro della prostata allo stato avanzato.


La scoperta è stata presentata durante la AACR- Prostate Cancer Foundation Conference on Advances in Prostate Cancer Research, la conferenza che si è svolta a San Diego dal 18 al 21 gennaio, da Sarah Markt, dell’ Harvard School of Public Health's Department of Epidemiology di Boston (USA)



Le azioni della melatonina

La melatonina è un ormone prodotto dall’epifisi, una piccola ghiandola annessa all’encefalo, La sostanza viene sintetizzata nelle ore notturne in risposta al buio ed è un importante regolatore dei cicli sonno-veglia Oltre alla sua capacità di regolare, migliorare il sonno e l’umore, con i recenti studi, la melatonina ha mostrato numerose altre proprietà, tra cui un elevato potere antiossidante e la capacità di regolare la produzione ciclica di altri ormoni che a loro volta possono influenzare l’insorgenza di alcuni tipi di cancro 



Alti livelli dell’ormone proteggono dal tumore

Lo studio, condotto tra il 2002 e il 2009, ha coinvolto 928 uomini islandesi. Nella fase iniziale sono stati raccolti da ognuno i campioni di urina ed è stata valutata la concentrazione di 6-sulfatossimelatonina, il principale metabolita della melatonina presente nelle urine. Inoltre ogni soggetto ha compilato un questionario in cui evidenziava eventuali difficoltà nel sonno Dai dati raccolti è emerso che 1 uomo su 7 aveva difficoltà ad addormentarsi, 1 su 5 a proseguire il sonno e 1 su 3 aveva assunto farmaci per poter dormire. In questi soggetti i livelli urinari di 6-sulfatossimelatonina erano significativamente più bassi rispetto a quelli di coloro che non avevano manifestato alcun problema legato al sonno.


 Nella fase finale della ricerca è emerso che 111 uomini sui 928, avevano sviluppato il cancro alla postata e che 24 di loro si trovavano in uno stadio avanzato della malattia. Gli uomini che avevano livelli di 6-sulfatossimelatonina più elevati della media (17,14 ng/ml di urina), mostravano un rischio di sviluppare il tumore alla prostata più basso del 31% rispetto a quelli con livelli inferiori al valore medio, mentre il rischio di avere la patologia in fase avanzata era più basso addirittura del 75%.



L’importanza dei ritmi circadiani

Secondo Sarah Markt e i suoi colleghi, la perdita del sonno potrebbe ridurre la secrezione di melatonina o bloccarla completamente, provocando una serie di disfunzioni, Le problematiche di salute associate ai bassi livelli dell’ormone, al sonno interrotto o a disfunzioni del ritmo circadiano possono includere anche il cancro. 


Come hanno spiegato i ricercatori, sarà necessario replicare i risultati ottenuti e svolgere ulteriori ricerche sul legame tra cancro alla prostata e melatonina, soprattutto perché livelli di melatonina sono potenzialmente modificabili. Lo studio testimonia comunque l’importanza per la salute di mantenere un ciclo luce-buio e sonno-veglia stabile.  


Fonte: Sarah C. Markt “Urinary melatonin levels, sleep disruption, and risk of prostate cancer” AACR- Prostate Cancer Foundation Conference on Advances in Prostate Cancer Research. January,18-21, 2014. San Diego, CA