Omega-6 contro Omega-3: l'acido linoleico promuove lo sviluppo del cancro
Omega 6: l'abbondanza di acido linoleico promuove lo sviluppo di tumori
Una dieta ricca di acido linoleico, un noto acido grasso Omega-6, può promuovere la crescita delle masse tumorali. Lo ha dimostrato uno studio pubblicato sulle pagine del British Journal of Cancer, frutto delle ricerche degli esperti del Laboratory of Molecular Carcinogenesis del National Institutes of Health (Research Triangle Park, Stati Uniti) e dell'Osaka City University Graduate School of Medicine (Osaka, Giappone). Secondo i risultati ottenuti dagli autori della ricerca, l'acido linoleico favorirebbe la proliferazione del cancro promuovendo la formazione all'interno della massa neoplastica di nuovi vasi sanguigni, che garantiscono al tumore l'approvvigionamento delle sostanze necessarie per la sua crescita. Questi risultati dimostrano che gli Omega-6 svolgono un'azione opposta rispetto a quella degli acidi grassi Omega 3. Diversi studi hanno, infatti, evidenziato la capacità di questi ultimi di contrastare la crescita dei tumori.
Una questione di bilancio
L'assunzione di acidi grassi attraverso la dieta è strettamente associata al rischio di sviluppo di diverse forme tumorali. Già in passato gli scienziati hanno sottolineato l'importanza del bilancio tra acidi grassi Omega-6 e Omega-3 per contrastare l'insorgenza del cancro. In particolare, anni di ricerche hanno dimostrato che la probabilità di sviluppare un tumore è tanto inferiore quanto più il rapporto tra i due tipi di acidi grassi è sbilanciato a favore degli Omega-3. Tuttavia, l'alimentazione tipica dei paesi occidentali è sempre più ricca di Omega-6. Fra questi, il più abbondante è proprio l'acido linoleico (LA).
Gli Omega-6 e i tumori allo stomaco
Lo studio pubblicato dal British Journal of Cancer si è concentrato sul ruolo svolto dall'acido linoleico in diversi passaggi dello sviluppo del cancro allo stomaco. Gli autori della ricerca hanno scelto due diversi sistemi modello: da un lato cellule di carcinoma gastrico coltivate in laboratorio, dall'altro degli animali. Confrontando l'espressione dei geni tra cellule di carcinoma trattate con acido linoleico e cellule non trattate, i ricercatori hanno individuato i fattori potenzialmente attivati dalla presenza dell'Omega-6. La funzione di questi geni è stata studiata analizzando la loro capacità di promuovere diversi fenomeni associati allo sviluppo del cancro: l'angiogenesi – cioè il processo di formazione di nuovi vasi sanguigni, l'apoptosi – una forma di morte cellulare, l'invasione cellulare, la degradazione del materiale presente tra una cellula e l'altra e la sopravvivenza cellulare. Ne è emerso che l'acido linoleico è in grado di attivare l'espressione di una particolare proteina – il plasminogen activator inhibitor 1 (PAI-1) – che, a sua volta, stimola la capacità di invasione delle cellule tumorali. Non solo, i ricercatori hanno anche dimostrato che l'attivazione di PAI-1 promossa dall'acido linoleico sopprime l'attività dell'angiostatina, una proteina che blocca l'angiogenesi. Di conseguenza, in presenza di questo acido grasso Omega-6 la produzione di vasi sanguigni nel tumore viene aumentata. Infine, esperimenti condotti su modelli animali hanno dimostrato che un aumento dell'introduzione di acido linoleico attraverso l'alimentazione promuove la crescita del cancro.
Omega-6 e Omega-3, due azioni contrapposte nei confronti del cancro
In base a questi risultati gli autori dello studio hanno concluso che, contrariamente agli Omega-3, gli Omega-6 e, in particolare, l'acido linoleico possono promuovere diversi passaggi determinanti le capacità di invasione del cancro e la formazione dei vasi sanguigni nella massa tumorale. Per questo i ricercatori ipotizzano che ridurre la quantità di acido linoleico introdotto con l'alimentazione potrebbe aiutare a ridurre la progressione della malattia.
Fonte
1. Nishioka N, Matsuoka T, Yashiro M, Hirakawa K, Olden K, Roberts JD, “Linoleic acid enhances angiogenesis through suppression of angiostatin induced by plasminogen activator inhibitor 1”, Br J Cancer. 2011 Nov 22;105(11):1750-8
2. Anti M, Marra G, Armelao F, Bartoli GM, Ficarelli R, Percesepe A, De Vitis I, Maria G, Sofo L, Rapaccini GL, et al, “Effect of omega-3 fatty acids on rectal mucosal cell proliferation in subjects at risk for colon cancer”, Gastroenterology. 1992 Sep;103(3):883-91.
3. Huang YC, Jessup JM, Forse RA, Flickner S, Pleskow D, Anastopoulos HT, Ritter V, Blackburn GL, “n-3 fatty acids decrease colonic epithelial cell proliferation in high-risk bowel mucosa”, Lipids. 1996 Mar;31 Suppl:S313-7
4. Sasaki S, Horacsek M, Kesteloot H, “An ecological study of the relationship between dietary fat intake and breast cancer mortality”, Prev Med. 1993 Mar;22(2):187-202
5. Simonsen NR, Fernandez-Crehuet Navajas J, Martin-Moreno JM, Strain JJ, Huttunen JK, Martin BC, Thamm M, Kardinaal AF, van't Veer P, Kok FJ, Kohlmeier L, “Tissue stores of individual monounsaturated fatty acids and breast cancer: the EURAMIC study. European Community Multicenter Study on Antioxidants, Myocardial Infarction, and Breast Cancer”, Am J Clin Nutr. 1998 Jul;68(1):134-41.